Lele Barrella, animatore, capo villaggio e trascinatore di folle

Lele Barrella, animatore, capo villaggio e trascinatore di folle

“Ci mettiamo la faccia” è una piccola rubrica nella quale scoprirai la gente di Club Esse, professionisti sempre a mille che, in prima linea o dietro le quinte, si impegnano per rendere ogni tua vacanza emozionante e indimenticabile.

Preparati a leggere storie, aneddoti e peripezie di persone, amici e professionisti che con i loro sorrisi, nei villaggi turistici di Sardegna, Calabria, Sicilia e Abruzzo o sui monti della Valle d’Aosta, hanno contribuito a rendere straordinarie tue vacanze.

Il primo volto che vogliamo presentarti è un maestro dell’intrattenimento, un mago del divertimento i cui incantesimi più riusciti partono dai palchi estivi dei villaggi turistici. Lui conosce il segreto del sorriso e 11 anni fa ha fatto una scelta che gli ha cambiato la vita: signore e signori, Lele Barrella.

Ciao Lele, presentati!

Ciao a tutti! Sono Lele Barrella e sono il Capo villaggio del Club Esse Roccaruja e Club Esse Sporting di due villaggi turistici 4 stelle a Stintino, nel nord Sardegna. Mi occupo di organizzare tutto ciò che riguarda l’intrattenimento diurno e del palinsesto spettacolistico serale in villaggio insieme alla mia Equipe!

Perché hai scelto l’animazione turistica?

Sono partito per la prima stagione 11 anni fa. Avevo lasciato l’Università e volevo cambiare prospettiva, ma non avevo molta esperienza nei villaggi. Avevo voglia di stare bene e far stare bene le persone, e un mio amico mi spinse in questa esperienza. Dopo tre giorni di villaggio decisi che sarebbe stata la mia vita, e fino ad oggi, non ho mai smesso: e ho ancora quel pensiero.

Cosa ami della tua professione?

Tutto quello per cui 11 anni fa decisi di cambiare vita. Sembra sempre banale dire che i sorrisi sono il motore di questo lavoro, ma se ci pensi non lo è affatto.

Un lavoro che ti permette di scambiare energie positive continuamente non puoi non amarlo. Quando le persone si raccontano con il sorriso diventi ricco improvvisamente.

E poi la parte artistica: il palco regala momenti indimenticabili. Lì mi sento completamente e veramente libero. Quindi per essere breve, amo i sorrisi, l’allegria continua, le storie, e il palco.

La tua vacanza ideale?

Se potessi adesso ti direi, cabriolet, occhiali da sole e si parte, on the road. Mi vedo così. Sicuramente mare, tipo nei film americani, anche se Stintino… Un altro mio sogno è New York, e prima o poi lo realizzerò!

Raccontaci di quella volta che…

Di quelle volte vorrai dire! No, davvero, in tanti anni ce ne sarebbero davvero tante da raccontare, che potrei scriverci un libro.

Vi racconterò di quella volta che durante uno spettacolo, si mise a piovere, prima leggermente, poi un pochetto più forte. Noi continuammo con il musical ad andare avanti, tra balli e canzoni.

Smise di piovere dopo 15 minuti, e la gente era ancora tutta seduta. Lì capisci che in villaggio si crea un legame davvero speciale. E poi quella volta in cui… Venite a trovarmi e vi racconto tutto!

Qual è il tuo segreto per catalizzare l’attenzione degli ospiti?

Ascoltarli, cercare di farli sentire il più possibile parte integrante del villaggio. Stando in mezzo a loro tutto il giorno, e talvolta facendo nascere splendide amicizie. E poi il mio obiettivo e far sì che si fidino di me, far sì che scatti quel “Tranquilli, ci siamo noi”. Quando quello accade, puoi solo che divertirti!

Come ha cambiato il tuo lavoro la pandemia?

Nello specifico rinunciare a giochi di gruppo, baci, abbracci e strette di mano. Non è per niente semplice in un contesto spensierato e felice come quello del villaggio turistico.

Le mascherine hanno sostituito i sorrisi e vederle anche in teatro non è stato semplice da accettare. Ma ho capito che si può lo stesso, basta concentrarsi sugli occhi e i sorrisi li vedi ugualmente, e il suono delle risate non cambia.

La prima cosa che farai quando non ci saranno più le restrizioni?

Sicuramente corro dai nonni ad abbracciarli e baciarli! E poi un bel concerto di quelli da sgolarsi. Ma anche le cene con gli amici iniziano a mancarmi un po’. E un sacco di altre cose.

Ma sono fiducioso, tutto finirà al più presto e dovrò solo scegliere da dove cominciare.

Cosa ti rende felice?

La domanda delle domande, tanto semplice quanto complicata, perché rischia di essere o troppo banale, o troppo astratta, ma risponderò.

È vedere le persone intorno a me serene, sapere che puoi contare su qualcuno e che qualcuno può contare su di te. È andare a letto appagato, e risvegliarti con la stessa sensazione. Perché forse è proprio vero che la felicità sta nelle piccole cose.

Svelaci il tuo più grande sogno.

15 anni fa ti avrei detto esordire in Serie A. Ma mi è andata male, per poco eh!

Quello di ora non puoi chiedermelo, lo tengo per me e non scendo a patti. Scherzi a parte sono un po’ scaramantico, quindi non posso aiutarti. Ma è sicuramente una cosa bella, ovviamente.

Manda un messaggio agli ospiti che ti leggono.

Amici! Teniamo duro tutti insieme e vedrete che questi momenti difficili saranno solamente un brutto ricordo. Intanto vi aspetto quest’estate. Continuate a seguirci!

E ricordate, la felicità è autentica solo se condivisa.

A presto!

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