Scopri chi da forma e colore alle tue vacanze: per la rubrica “Ci mettiamo la faccia” oggi ti presentiamo Pasquale Tafuro, Capo villaggio del Club Esse Gallura Beach.
Se quest’anno sei stato in vacanza ad Aglientu, non lontano da Santa Teresa Gallura, una tra le più gettonate destinazioni turistiche della Sardegna, avrai certamente visto uno degli spettacoli di Pasquale e dei ragazzi dell’animazione.
Dopo averti presentato Lele Barrella, uno dei maestri dell’intrattenimento made in Club Esse, e Lisa Michelino “Signora delle prenotazioni” e vera esperta di sogni che diventano realtà, permettendo a tutti gli ospiti di avere sempre quello che hanno scelto, oggi a Ci mettiamo la faccia è il turno di Pasquale “Mr. Pako” Tafuro: con lui la vacanza è da “panico, pa-panicoo… paura!
Ciao Pasquale, puoi dire a Ci mettiamo la faccia perché hai scelto l’animazione turistica?
Ho scelto l’animazione turistica per caso: era il lontano 2001 quando un amico, già partito l’anno prima, mi disse di provare questa esperienza unica. Così, a inizio luglio finita la scuola, parto. Il mio primo villaggio fu il Cala Bitta (che allora si chiamava Ringo Hotel) sempre con Club Esse. E come si dice in questi casi, il primo amore non si scorda mai!
Cosa ami della tua professione?
Della mia professione amo tutto! A partire dagli ospiti che conosci ogni settimana, fino ad arrivare all’equipe, che alla fine diventa una famiglia. Regalare sorrisi è forse la cosa più bella che ci sia e quando vedi un ospite, un bimbo, che ti sorride, capisci veramente perché ami questo lavoro. Poi c’è il palco, un discorso a parte! Il palco è libertà in tutti i sensi… l’applauso, le risate, i piccoli ospiti che giocano felici davanti. E tutto questo porta alla libertà e alla gioia. E poi parlarei per ore sul palco (ride N.d.R.).
La tua vacanza ideale?
La mia vacanza ideale la vedo in mezzo alla natura, con una jeep, cappello alla Indiana Jones, mia moglie e il mare (non deve mai mancare). L’Australia, ad esempio, e girare girare senza nessuna meta! E poi ho un sogno nel cassetto …Broadway: magari un giorno ci riuscirò!
Raccontaci di quella volta che…
Questa è la parte scomoda! Potrei raccontarvi pagine intere di quella volta che …ma onestamente la cosa che ricordo di più probabilmente è stata la mia prima volta su un palco: indimenticabile! E alla fine la presentazione, i primi applausi a Pako il napoletano. Un emozione che mi porterò sempre nel cuore.
Qual è il tuo segreto per catalizzare l’attenzione degli ospiti?
Non ho segreti! Alla fine sono me stesso, con tanta semplicità e umiltà. Forse è proprio questo che gli ospiti apprezzano. A me piace stare tra loro sempre, bersi un caffè insieme, fare due chiacchiere e farli sentire parte del villaggio. Alla sera sul palco interagire con loro è la cosa che amo di più. In altre parole cerco di trasmettere tranquillità e spensieratezza.
Come ha cambiato il tuo lavoro la pandemia?
Beh ha eliminato il contatto: le strette di mano, i giochi di gruppo, la mascherina. Però abbiamo tutti imparato a riconoscere le emozioni dagli occhi, anche perché alla fine i sorrisi e gli applausi non cambiano. Mi sono (purtroppo) abituato al distanziamento: credo che anche se lontani siamo vicini.
Cosa ti rende felice?
Sembrerà scontata come risposta, ma vi dirò che ciò che mi rende felice è la mia vita in generale, soprattutto grazie a chi mi sta vicino, sempre pronta a sostenermi in tutto ciò che faccio. Penso che sia la cosa più bella del mondo quando le persone credono in te e si fidano. Dormi beato e ti svegli con il sorriso.
Svelaci il tuo più grande sogno.
20 anni fa ti avrei detto “voglio diventare un pilota dell’aeronautica militare”: manco ciò provato (Pako ride N.d.R.). Adesso invece ti direi che vorrei fare un programma con Fiorello (dove lui è mio ospite)! Però il più importante lo tengo per me: so napoletano e scaramantico!
Manda un messaggio agli ospiti che ti leggono.
Vi aspetto per regalarvi come sempre sorrisi e spensieratezza, questo momento sarà soltanto un brutto ricordo. Rubo una frase di un film che amo: ”Non può piovere per sempre!”
Ricordatevi sempre: “panico, pa-panico… paura”!